La ricostruzione è fatta anche di memoria

04 Gennaio 2018

Alfiero Moretti

Anche Alfiero Moretti, dirigente del Servizio organizzazione e sviluppo del Sistema di Protezione Civile Regione Umbria, ha preso parte all’iniziativa ‘L’identità salvata’ svoltasi recentemente a Spoleto, presso la sezione di Archivio di Stato.  Un incontro promosso per evidenziare quanto sia stato importante, all’indomani degli eventi sismici del 2016-2017 -  dopo aver prioritariamente messo in sicurezza le persone -  aver salvaguardato  i beni culturali, e in particolare gli archivi storici delle comunità, al fine di garantire la sopravvivenza delle tradizioni popolari e dell’identità collettiva delle zone terremotate.

«Ricostruire dopo un sisma - ha detto Moretti - non significa solo rimettere in piedi gli edifici crollati. La ricostruzione è fatta anche di  memoria e senza gli archivi non c’è memoria. La perdita della memoria è per l’essere umano un’esperienza drammatica, che rischia di annientarlo. Lo stesso può accadere ai gruppi sociali. Una comunità senza memoria non ha futuro in un mondo sempre più complesso come quello in cui viviamo».

Gli archivi di Norcia e di Preci sono ormai  al sicuro presso la sezione di Archivio di Stato di Spoleto e, in gran parte, sono già fruibili agli studiosi e agli appassionati di storia locale. In questa emergenza, così come avvenuto nel passato, il complesso di San Matteo, oggi sede della sezione Archivio di Stato, sta svolgendo nel settore archivistico lo stesso ruolo che il deposito di Santo Chiodo di Spoleto svolge per le opere d’arte. Un deposito ‘temporaneo’ in cui le carte d’archivio  vengono di nuovo riordinate e, se necessario, restaurate ma anche un luogo in cui gli antichi documenti  tornano a vivere con le attività didattiche, le visite guidate, le mostre e le pubblicazioni.

Gli archivi dei comuni di Norcia e di Preci sono stati recuperati in applicazione delle procedure previste in caso di emergenza grazie al lavoro di squadra del personale della sezione di Spoleto dell’Archivio di Stato di Perugia, della Soprintendenza archivistica e bibliografica dell’Umbria e delle Marche, della Protezione Civile Regionale, dei Vigili del fuoco, dei Carabinieri per la tutela del patrimonio culturale e dell’Esercito Italiano.

«Il lavoro svolto in questi mesi – ha concluso Moretti - sarà apprezzato negli anni e nei secoli a venire: si è impedito che le comunità, oltre alla devastazione sismica,  subissero anche la cancellazione delle proprie radici storiche, come purtroppo è avvenuto altre volte in passato e sono state poste le basi affinché la cultura svolga un ruolo fondamentale nel futuro». Proprio per questa ragione,  non appena possibile,  gli archivi – al pari degli altri beni culturali - verranno restituiti alle comunità locali perché ad esse appartengono».

Data: 
Giovedì, 4 Gennaio, 2018